14. La ricerca per dati normativi. Generalità. I canali RN e LG.

La ricerca per dati normativi è quella che utilizza, quali dati per la ricerca, norme giuridiche.
Due sono i canali fondamentali al riguardo:
RN e LG
Il canale RN, così come i suoi «derivati» RNPV (riferimento privilegiato) e RNQ (riferimento qualificato), viene definito di «riferimento passivo» in quanto tende alla ricerca di documenti che richiamano quanto digitato come parametro.

Il canale LG, invece, è detto di riferimento «attivo», in quanto tende alla ricerca proprio del dato che viene inserito nel canale medesimo.

Per comprendere a fondo la differenza tra i canali RN ed LG occorre tenere presente la distinzione, già ricordata, tra i possibili tipi d’archivio:

e

Cominciamo con il dire che, mentre il canale RN esiste in tutti i tipi di archivio (cioè in quelli giurisprudenziali, dottrinali e bibliografici), il canale LG esiste ed ha un senso solo nei canali legislativi (oltre che nel canale costit, per i motivi che verranno spiegati subito di seguito).

Con il canale RN io ricerco, dunque, documenti (sentenze, dottrina, bibliografia, leggi) usando una o più norme quale parametro.
Es.: digitando:

ricercherò
 

massime di sentenze

a seconda che io lanci la stringa in un archivio

giurisprudenziale (civile, merito, ecc.)

abstracts di contributi dottrinali

a seconda che io lanci la stringa in un archivio

dottrinale (dottrina)

riferimenti bibliografici

a seconda che io lanci la stringa in un archivio

bibliografico (riv)

articoli di leggi

a seconda che io lanci la stringa in un archivio

legislativo (lexs, lexr)

Assai diverso è invece il discorso per quanto concerne il canale LG.
La stringa di ricerca:

ha un senso solo:

Il comando LG significa «legge oggetto» ed assume dunque il seguente significato:

In altri termini,
 
 

ricorro al canale lg quando, in alternativa:

  • voglio leggere il testo di una certa norma, oppure
  • voglio sapere se esistono questioni di costituzionalità sulla stessa norma, 

che inserisco come dato nel canale lg.

 

ricorro al canale rn quando cerco:

  • giurisprudenza,
  • dottrina,
  • riferimenti bibliografici
  • norme (diverse da quella inserita nel canale rn)

che si riferiscano alla norma inserita come dato nel canale rn.

14.1. Segue. I riferimenti normativi negli archivi di giurisprudenza. Gli standards normativi per i «codici» e la Costituzione.

Negli archivi di giurisprudenza il canale dei riferimenti normativi (RN) permette - attraverso l’uso di appositi standards - di selezionare le massime che si riferiscono ad una determinata legge dello Stato o ad altri tipi di fonti normative come le leggi e gli statuti regionali, i regolamenti locali, i trattati internazionali, il Trattato ed il Concordato con la Santa Sede, le leggi ed i regolamenti della Comunità economica europea i codici e le leggi straniere, i decreti e le circolari ministeriali, i provvedimenti amministrativi e giurisdizionali, i contratti collettivi di lavoro.
Ecco un primo esempio di standard normativo:

Se vogliamo sapere quali sono le massime giurisprudenziali che hanno fatto riferimento al d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 (il testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope), dopo aver aperto l’archivio penale, occorre digitare:

dove LS è la sigla usata, in questo esempio, per indicare una legge dello Stato. Tutti gli standard normativi che vengono utilizzati nella ricerca al CED possono essere ricondotti a due matrici essenziali:

E’ importante qui ricordare che l’elaboratore fa uso anche di un terzo standard normativo, che è quello necessario, all’interno degli archivi legislativi (vale a dire: $LEXS; $LEXPRE; $LEXR; $ECO;) allorché viene ricercata proprio la disposizione normativa citata come parametro, utilizzando il già ricordato canale LG. Questa matrice si differenzia dal secondo modello ora indicato (cioè quello da usare nella ricerca giurisprudenziale relativamente a tutti gli altri provvedimenti normativi) per il solo fatto di non prevedere gli ultimi segmenti del modello, quelli cioè relativi alla prima e seconda sottoripartizione dell’articolo (questi concetti verranno meglio compresi nel corso della spiegazione degli standard normativi giurisprudenziali).
Tanto precisato, esaminiamo ora gli standard dedicati alla consultazione delle massime giurisprudenziali e dei contributi dottrinali (standard normativi giurisprudenziali e dottrinali).

Lo standard da usare per la ricerca sui codici (e sui testi legislativi considerati «codici» dal C.E.D.: v. la tabella infra riportata) e sulla Costituzione (nella ricerca giurisprudenziale) rispetta questo sviluppo:
 

$

CANALE

:

CODICE

spazio

ARTICOLO
(su 4 cifre)

spazio

SOTTONU-
MERAZIONE ARTICOLO (bis, ter, quater, ecc.)

spazio

COMMA

spazio

LETTERA O NUMERO

$

RN

:

CC

 

0230

 

02

 

 

 

 

Ed ecco lo standard in dettaglio:

la sigla CR (Costituzione della Repubblica) è stata qui inserita a solo titolo esemplificativo; se la fonte norrnativa fosse diversa, per esempio un codice o altra legge, occorrerebbe far ricorso alla sigla corrispondente (si veda, a tale proposito, l’elenco più sotto riportato).
Come si può notare lo standard è composto da più segmenti, separati tra loro da uno spazio logico (che non va mai omesso) con funzione distintiva tra caratteri proprio in quanto costituenti dati tra loro differenti.
Così, se stiamo ricercando tutti i documenti giurisprudenziali che fanno riferimento all’art. 5 del Codice di procedura penale vigente si deve digitare:

Nell’ipotesi di sussistenza di Una sottonumerazione di articolo (bis, ter, quater) lo standard prevede questa indicazione numerica:

bis = 02 ter = 03 quater= 04

L’art. 617quater del codice penale (intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche) dovrà essere quindi citato:

mentre il quarto comma del medesimo articolo (sottoripartizione di primo grado) andrà scritto:

nell’ipotesi, infine, che si volesse far riferimento al numero 2 del quarto comma del medesimo articolo (sottoripartizione di secondo grado) si dovrà riportare:

Il Sistema Italgiure prevede numerose specie di standards normativi per la Costituzione, i codici ed altri testi normativi ritenuti alla stregua di «codici», così come per particolari disposizioni di tali codici (disp. prel., disp. att., ecc.):
 

Standards normativi:
CC = Codice civile
CF = Legge fallimentare
CM = Codice penale militare
CN = Codice della navigazione
CP = Codice penale
CR = Costituzione
CS = vecchio Codice della strada
PC = procedura civile
PP = Codice di procedura penale del 1930
PV = Codice di procedura penale vigente
SN = nuovo Codice della strada
RT (disp. trans. e fin. della cost.)
RY (costituzione abrog.)
CW (cod. civ. abrog.3
AW (cod. civ. abrog. disp. att. e trans.)
CA (cod. civ. disp. att. e trans.)
CE (preleggi)
PY (cod. proc. civ. abrog.)
CT (cod. proc. civ. disp. att. e trans.)
PT (cod. pen. disp. att. e trans.)
PA (cod. proc. pen. disp. att. e trans.)
PE (cod. proc. pen. reg. esecuz.)
VT (nuovo c.p.p. disp. att. e trans.)
VR (nuovo c.p.p. reg. esecuz.)
CM (cod. pen. milit. pace)
MG (cod. pen. milit. guerra)
MA (cod. pen. milit. disp. att. e trans.)
NI (reg. navig. interna)
NA (reg. navig. marittima)
SY (cod. strada abrog.)
SE (cod. strada reg. esecuz.)

14.2. Segue. Gli standards normativi per i testi legislativi diversi dai «codici» e la Costituzione.

Lo standard da usare per la ricerca sui testi legislativi diversi dai codici (o dai testi considerati «codici» dal C.E.D.: v. la tabella sopra riportata) e dalla Costituzione (nella ricerca giurisprudenziale) rispetta questo sviluppo:
 

$

CANA-
LE

:

TIPO 
NORMA-
TIVO

spa-
zio

ANNO
(su 4 cifre)

spa-
zio

MESE

spa-
zio

GIORNO

spa-
zio

NU
ME
RO
(su 4 cifre)

spa-
zio

ARTI-
COLO
(su 4 cifre)

spa-
zio

SOTTONU-
MERAZIONE

ARTI-
COLO (bis, ter, quater, ecc.)

spa-
zio

COMMA

spa-
zio

LETTERA O NUMERO

$

RN

:

LS

 

1970

 

XX

 

XX

 

0898

 

0009

 

02

 

 

 

 

N.B.: l’impiego delle lettere x (mascheramento) in luogo dell’indicazione del giorno e del mese è sempreconsigliato, al fine di evitare i rischi connessi ad un possibile difetto di memoria dell’utente, ad un errore di digitazione dello stesso, o, addirittura, ad un errore di memorizzazione del documento nella banca dati.
Per le leggi costituzionali lo standard è lo stesso, solo che al posto della sigla LS, occorre utilizzare la sigla LC.
Ecco qui di seguito un elenco delle sigle da inserire nel segmento della stringa riferito al «tipo normativo»:
 

LS

Leggi dello Stato e provvedim. normativi numerati

LC

Leggi costituzionali

LR

Leggi regionali

DM

Decreti presid. e minister. non numerati

DR

Decreti regionali e provinciali

RG

Regolamenti

AC

Contratti collettivi

LE

Leggi stranieri e provvedimenti comunitari

TI

Trattati internazionali

RC

Regolamenti comunitari

Se interessa trovare giurisprudenza su di una legge regionale, dopo aver aperto un archivio di giurisprudenza o di dottrina, è necessario rispettare il seguente standard:

dove lr è la sigla che identifica il tipo di provvedimento (legge regionale appunto), aa è la sigla della Regione cui la legge si riferisce (può essere ricercata mediante la funzione di aiuto $REGIONI?); gli altri
segmenti riguardano, rispettivamente, l’anno, il mese e il giorno, il numero e l’articolo, gli artt. aggiunti, come neglistandards già visti.
 

14.3. Segue. Puntualizzazioni in tema di ripartizioni delle leggi: gli articoli, gli articoli aggiunti, i commi e le ripartizioni dei commi.

Il canale dei riferimenti normativi permette dunque a selezione delle massime e dei contributi dottrinali che si riferiscono specificatamente ad un determinato articolo di legge o a un determinato comma o a una determinata ripartizione di un comma, o ad un articolo aggiunto.

 Ad esempio, per selezionare i documenti relativi al secondo comma dell’art. 724 del codice civile occorre digitare:

Per selezionare i documenti relativi al numero 1 del secondo comma dell’art. 1219 del codice civile occorre digitare:

Il consiglio pratico che si può dare a questo punto è però quello di cercare quanto più possibile di evitare di fare ricorso alla ripartizione in commi e/o numeri; il rischio è infatti che l’ «incasellamento» della massima ad opera dei massimatori  sia avvenuto in maniera incompleta. Accade sovente che il riferimento sia effettuato alla norma nel suo complesso e non, specificamente, al comma o al numero.
Se, per esempio, cerco documenti sull’art. 179, lett. b) c.c. (beni personali perchè pervenuti per successione o donazione), sarà opportuno digitare:

così operando ottengo 6 documenti, dei quali almeno 4 in termini, laddove digitando:

non ottengo neppure un documento.
Digitando poi

ottengo un solo documento.

Si provino poi a ricercare nell’archivio civile le disposizioni in tema di comunione de residuo ai sensi dell’art. 177, lett. b), oppure lett. c), c.c.:
Se digito:

oppure

oppure

non ottengo neppure un documento.

La ricerca sarà invece fruttuosa operando in tal modo:

14.4. Segue. Riferimenti normativi, ricerca pluridato e operatori logici.

Ovviamente, anche con i riferimenti normativi è immaginabile una ricerca pluridato attraverso gli operatori logici.
Così, digitando

otterrò i documenti che si riferiscono ai rapporti tra la responsabilità aquiliana per il fatto dei dipendenti e la responsabilità contrattuale per il fatto degli ausiliari.

Utile è poi anche il ricorso alla serie continua di dati, allorquando viene in considerazione una successione continua di articoli.
Al riguardo bisogna tenere presente che, per indicare una serie continua di dati (range) in ordine alfabetico (se si tratta di dati alfabetici), numerico (se si tratta di dati numerici) o cronologico (se si tratta di dati temporali), basta digitare il primo e l’ultimo dato della serie separati tra loro da una sbarra trasversale (slash).L’elaboratore selezionerà tutti i documenti che contengono uno qualsiasi dei dati della serie, compresi il dato iniziale e quello finale.
Es.:

Il discorso si fa un po’ più difficile allorquando si tratta di porre su di una medesima stringa di ricerca più dati normativi di una certa complessità.
Immaginiamo di cercare tutta la giurisprudenza della Cassazione sugli artt. 9 e 9-bis della legge sul divorzio.

Al fine di evitare la ripetizione di segmenti identici di più dati, è stato introdotto il comando split/rn (o split/lg).
Es.:

14.5. Segue. I riferimenti normativi nell’archivio costituzionale.

Come si è già detto, nell’archivio costit i canali dei riferimenti normativi sono due:

Ad esempio, per selezionare tutte le decisioni in cui è stata esaminata la costituzionalità di una legge in relazione all’art. 3 della Costituzione occorre digitare:

Per selezionare, invece, tutti i documenti che riguardano la costituzionalità o meno dell’art. 26 della legge fallimentare occorre digitare:

Nota bene:

La ratio della differenza è evidente: mentre nella ricerca civile o penale non interessa, di solito, un riferimento normativo più ampio di quello sul quale si richiedono informazioni, in quella
costituzionale l’eventualità che la questione di legittimità costituzionale investa tutta una legge non può non interessare chi ricerca la legittimità costituzionale delle singole disposizioni.

Di già che si è portata l’attenzione sull’archivio costit sarà opportuno illustrarne ancora alcune particolarità.
Così, occorre tenere presente che qui è possibile selezionare, all’interno dei documenti ottenuti, sulla base del tipo di dispositivo, ovvero del tipo di provvedimento, come segue:

$dis:
 

$

dis:

a;

cioè seleziono

le decisioni recanti un dispositivo di

accoglimento
(illegittimità)

 

 

l;

 

 

rigetto o
infondatezza

 

 

m;

 

 

manifesta 
infondatezza

 

 

d;

 

 

questione pendente

 

 

c;

 

 

conflitto di
attribuzioni

 

 

r;

 

 

provvedimenti non di merito

 

 

f;

 

 

giudizio ammiss. referendum

$prov:
 

$prov:

s;

cioè

sentenza

$prov:

o;

cioè

ordinanza

$prov:

d;

cioè

decreto

Di un certo interesse può anche risultare l’analisi spettrale relativamente a tali canali (in particolare al canale dis).
Es.:

N.B.: una volta reperita la massima nell’archivio costit posso poi passare all’esame della motivazione del provvedimento nell’archivio (completo) costsn, utilizzando il canale asn.
 

14.6. Segue. La ricerca per dati normativi negli archivi legislativi. Generalità. Il canale LG.

Negli archivi legislativi la ricerca per dati normativi prevede:

Il canale LG, come si è già detto, serve qui per visualizzare il testo dell’articolo o degli articoli che si inseriscono nella stringa come dati di ricerca.
Occorre sempre tenere presente che l’unità documentale degli archivi legislativi è data dall’articolo (non dalla legge, nè dal comma). Ciò significa che lo standard normativo da seguire si fermerà all’articolo e non prevederà le ulteriori ripartizioni (commi e numeri o lettere). D’altro canto esso non prevederà neppure gli articoli aggiunti (bis, ter e quater) che, come noto, sono inseriti da leggi successive.
Se, dunque, ricerco il testo dell’art. 9 della legge sul divorzio dovrò digitare (in lexpre) la stringa seguente:

Se intendo poi passare al testo completo della legge, ho tre possibilità:

Per passare dal testo completo di una legge ad uno specifico articolo debbo invece digitare:
$art:0000;
Es.:

Ergo, per
 

passare dall’articolo di una legge alla legge nel suo complesso:

$set:lex;

passare dal testo completo di una legge ad un suo articolo: 

$art:0000;

N.B.: il comando $ann:00000000;
determina sempre il reperimento di un solo documento, cioè del titolo della legge e non della legge nel suo complesso. Per passare dal titolo alla legge nel suo complesso occorre digitare:

14.6.1. Segue. I canali RN, RNPV, RNQ.

Anche il canale RN esiste ed ha un senso negli archivi legislativi: esso, come si è già detto, serve per selezionare tutti gli articoli di legge che hanno tratto all’articolo inserito come dato di ricerca.
Ad esempio, per selezionare i riferimenti normativi al (e del) D.P.R. 21 maggio 1981, n. 322, occorre digitare:

Il comando rnpv, invece, limita i riferimenti di cui sopra ai soli riferimenti privilegiati, cioè a quelli che incidono sul contenuto di una norma, sia in senso passivo che attivo; in altri termini, si possono così reperire tutti gli articoli che hanno abrogato, modificato, esteso, limitato, ecc. l’articolo inserito come dato, ovvero tutti quelli che l’articolo inserito come dato di ricerca ha modificato, esteso, limitato, abrogato, ecc.
Es.:
Per selezionare i soli riferimenti normativi privilegiati al (e del) D.P.R. 21 maggio 1981, n. 322, occorre digitare:

NOTA BENE: Il canale RN seleziona sia i documenti contenenti i riferimenti privilegiati sia quelli non privilegiati. Per selezionare i soli documenti contenenti un riferimento normativo non privilegiato occorre escludere i riferimenti normativi privilegiati:
$RN:LS 1981 05 21 0332*(-RNPV:LS 1981 05 21 0322);

Il canale RNQ opera allo stesso modo del canale RNPV, ma limitando la selezione alle sole disposizioni successive a quella inserita come dato. Esso consente inoltre una scomposizione, a seconda che i riferimenti ricercati siano
 

AB

ABROGATIVI

AG

AGGIUNTIVI

MD

MODIFICATIVI

PV

INTERPRETATIVI, LIMITATIVI, ESTENSIVI, ATTUATIVI

CO

CONVERSIONI IN LEGGE

NC

MANCATA CONVERSIONE

VG

ENTRATA IN VIGORE TRATTATI INTERNAZIONALI

Qualche esempio per capire l’importanza di tale funzione del sistema.

Il sistema testè illustrato appare di grande utilità anche per il reperimento degli articoli aggiunti (bis, ter, quater, ecc.).
Es.:
Per ottenere l’art. 9 bis della legge sul divorzio:

Riassumendo, quindi, se digito

il sistema risponde selezionando i testi degli articoli di legge successivi in cui è stato richiamata la legge sull’equo canone, nonchè quelli precedenti, cui la legge sull’equo canone fa richiamo.

Con la stringa

si intende, invece, ottenere il testo della legge indicata.

Con

si indica al sistema che vanno selezionati i riferimenti normativi (precedenti o successivi) privilegiati, quelli cioè che si riferiscono alla legge sull’equo canone, incidendo su di essa o venendo incisi da essa.

Quando, infine, viene digitata la seguente stringa

si vogliono conoscere le norme che hanno operato interventi abrogativi su uno o più degli articoli della legge 392/78.
Naturalmente è possibile «mirare» con maggior precisione la ricerca specificando, dopo gli estremi della legge, anche uno o più articoli della medesima.
 

14.6.2. Segue. Decreti legge, leggi di conversione e testi coordinati.

Prendendo lo spunto da quanto appena illustrato sarà opportuno soffermarsi ancora sulle peculiarità della ricerca dei d.l., delle relative leggi di conversione e dei testi coordinati (del d.l. e della relativa legge di conversione).

Immaginiamo, per esempio, di ricostruire la «vicenda» normativa del d.l. n. 10 del 1987, convertito con modificazioni in l. 119 del 1987.

Se digito:

ho il testo del d.l. non coordinato, così come è stato presentato dal Governo.

Digitando:

ottengo la legge di conversione, ma non il testo coordinato.

Per avere il testo coordinato debbo procedere come segue.

ottengo 2 documenti.
A questo punto digito:

ottengo un documento, quindi digito:


Per essere sicuri che non ci sono state modifiche debbo digitare:

Per ciò che riguarda, specificamente, l’esempio prima riportato:

(la l. n. 119 del 1987 è la legge di conv. con modif. del d.l. n. 10 del 1987).
 

15. La ricerca per dati classificatori.

Come si è già detto, la ricerca per schemi di classificazione risponde all’idea che tutto lo scibile giuridico possa essere suddiviso in grandi aree tematiche, a ciascuna delle quali viene assegnato un numero. Ogni grande area tematica («grande voce dello schema di classificazione generale») viene a sua volta suddivisa in aree più circoscritte, a ciascuna delle quali viene assegnato un numero più complesso, composto, per la prima parte, del numero della «grande voce», seguito da un numero specifico.

E’ altresì possibile consultare direttamente Italgiure Find digitando:

Ad ognuna delle «grandi voci» corrisponde un numero a tre cifre, da inserire nel canale sc3.
Es.:

ottengo tutti i documenti in tema di famiglia.

ottengo tutti i documenti in materia di vendita.

Per sapere in quali sottovoci una grande voce si scompone, debbo digitare:

Es.:

per sapere in quali sottovoci si scompone la grande voce «famiglia» (082).

Al fine di conoscere invece i numeri dello schema di classificazione più complesso (a 6 cifre) debbo utilizzare un apposito archivio, denominato «schema».

per ottenere le varie sottovoci.

Nell’archivio schema è possibile operare anche a mezzo parole testuali.
Se, per esempio, voglio sapere a quale numero corrisponde la «piccola voce» in tema di «termine di proposizione dell’azione di disconoscimento della paternità», potrò digitare:

ottenendo un documento, che mi informa che il numero corrispondente è il seguente:
082011
Digitando tale numero sotto il canale sc nell’archivio civile otterrò tutti i documenti che concernono questo argomento.

Raffrontare i risultati della seguente operazione:

$civile:

Verificare una per una le massime residue:
se il sistema fosse perfetto, qui dovremmo trovarci di fronte solo a massime in cui si parla di azione di disconoscimento della paternità, senza che questo tema costituisca la ratio decidendi della decisione.
In realtà non è sempre così. Come rilevato da C. Ciampi,
«Gli schemi di classificazione permettono di effettuare ricerche precise, ma non sempre complete; ciò dipende dall’elemento di arbitrarietà insito in ogni opera di classificazione e dall’impossibilità di classificare il documento in modo da evidenziare tutto il potenziale informativo in esso contenuto, in ispecie per ciò che riguarda gli aspetti nuovi e originali.
E’ pertanto consigliabile, nella fase di ricerca, utilizzare gli schemi di classificazione insieme con altri canali ed in ispecie con il canale delle parole; particolarmente utile, dopo aver selezionato i documenti in base alle parole in essi contenute, è sottoporre i documenti selezionati ad analisi spettrale per codici di classificazione, in modo da delimitare la selezione ai soli documenti
pertinenti».
 

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