3. L'informatica giuridica documentale e il Centro Elettronico di Documentazione della Corte Suprema di Cassazione italiana.

L'informatica giuridica è una disciplina nata qualche decina d'anni fa, il cui compito è quello di studiare l'applicazione delle tecniche informatiche all'attività giuridica(25). Nella sua versione documentale (o documentaria), che è oggi la più sviluppata, essa s'occupa dell'immagazzinamento e della catalogazione dei documenti di interesse giuridico nelle banche dati elettroniche al fine di consentire ad ogni interessato di reperire questi stessi documenti attraverso l'impiego dei softwares d'interrogazione appropriati, utilizzando diversi metodi di ricerca e nel più breve spazio di tempo possibile.

Sul piano applicativo, la Corte Suprema di cassazione italiana ha posto in funzione da quasi trent'anni un Centro di Elaborazione Dati (C.E.D.) che ospita diverse banche dati di interesse giuridico. Vi si trovano oggi una cinquantina d'archivi che contengono tutta la normativa applicabile (a livello nazionale, regionale, internazionale), una quarantina d'annate di giurisprudenza della Corte e di altri giudici (nella forma di massime), oltre a migliaia di abstracts di articoli di dottrina e decine di migliaia di indicazioni bibliografiche per la ricerca "cartacea": si tratta, in tutto, di un materiale composto da più di 35 milioni di documenti. Tutta questa massa di dati è gestita da un sistema unitario, chiamato Italgiure-Find(26), che presenta però diverse particolarità proprie ad ogni tipo di archivio(27).

Per ciò che riguarda specificamente gli archivi legislativi occorre rilevare che i testi sono inseriti e conservati nella forma esatta che gli stessi avevano al momento della loro approvazione e promulgazione, anche qualora essi siano stati successivamente modificati o abrogati. Un sistema di allarmi e rinvii a leggi successive e alle sentenze della Corte costituzionale permette però di verificare immediatamente quale sia la situazione normativa in vigore al momento in cui la ricerca è effettuata. La scelta di presentare i testi delle leggi in versione originale è stata condizionata dal fatto che il nostro sistema non conosce solo l'abrogazione e la modificazione esplicita, ma anche quella tacita: ciò significa che nessuno può decidere a priori se questa o quell'altra disposizione sia stata abrogata o modificata. Stabilire quale sia il diritto attualmente in vigore è dunque compito esclusivo del giudice che deve decidere la relativa controversia e nessun computer - nemmeno se gestito dalla Corte di Cassazione - potrà mai usurpare tale funzione.

Occorre aggiungere che nel corso di questi ultimi anni diverse case editrici hanno realizzato raccolte su CD-ROM della legislazione vigente, così come della giurisprudenza e della dottrina. Questo materiale costituisce oggi un "corpus elettronico" dalle dimensioni impressionanti (di cui non si potrà trattare in questa sede): peraltro, l'ampiezza delle banche dati e dei periodi presi in esame, il grado di precisione delle interrogazioni e le svariate possibilità di ricerca non raggiungono sempre gli standards assicurati dal sistema Italgiure-Find e dalle banche dati del C.E.D. della Cassazione.

Gli strumenti di ricerca all'interno degli archivi del C.E.D. costituiscono - come si è appena detto - uno strumento formidabile al fine di "ricostituire" il sistema giuridico vigente. Si tratta di un processo assai complesso, su cui non potranno darsi qui che alcune sommarie informazioni. In primo luogo, va detto che gli archivi elettronici del C.E.D. sono collegati ad una rete assai estesa di terminali sparsi sul territorio nazionale e possono anche essere consultati da casa propria, tramite un normale personal computer e un modem, utilizzando una password fornita gratuitamente a tutti i magistrati. Come si vedrà più avanti(28), l'accesso a queste banche dati può ora compiersi anche tramite Internet (più precisamente grazie all'applicazione telnet, oppure utilizzando il sistema Easy-Find). Vi si possono effettuare ricerche sia per dati normativi (articoli di codici, di leggi statali, di leggi regionali, di convenzioni internazionali, ecc.), sia per dati classificatori (codici di classificazione a varie cifre), sia per dati lessicali. Con particolare riguardo a questi ultimi sarà bene precisare che non si tratta qui di sole parole-chiave, bensì di parole testuali tratte dal linguaggio corrente, che vanno inserite nella stringa di ricerca esattamente come le si troverebbe su di un dizionario (sistema dei lemmi: sostantivi al singolare, aggettivi al maschile singolare, verbi all'infinito).

Queste parole (così come qualsiasi dato che sia inserito nella stringa di ricerca) possono poi essere collegate tra loro dagli operatori logici dell'algebra booleana, vale a dire: "and", "or" e "not"(29). Ad esempio, se nell'archivio delle sentenze della Cassazione in materia civile ("CIVILE") si inseriscono (nel canale di ricerca "PT", cioè nel canale delle parole testuali) i termini "vendita" e "permuta" e se li si collega con l'operatore logico "and" (espresso nel linguaggio Italgiure-Find con il segno "*") si otterranno tutte le decisioni che contengono allo stesso tempo le due parole; si tratterà dunque, verosimilmente, delle sentenze che trattano delle differenze e dei rapporti tra questi due contratti. Se si inserisce invece l'espressione "vendita 'or' permuta" (l'operatore logico "o" è qui espresso dal segno "+") si otterranno tutte le sentenze che trattano dell'uno o dell'altro di questi due contratti, ivi comprese quelle che non si occupano in alcun modo dei rapporti reciproci tra le fattispecie della vendita e della permuta.

Ciò che è ancora più sorprendente, è però che il sistema registra e memorizza le ricerche effettuate tutti i giorni dalle migliaia di utenti che si servono degli operatori logici booleani. Così, digitando, dopo il comando "TEST" qualsiasi parola del discorso, si potranno scoprire, per esempio, quali sono i termini più frequentemente associati in "or" dagli utenti(30). In altre parole: qualunque operatore può sfruttare la fantasia di chi lo ha preceduto nello stesso tipo di ricerca che sta effettuando. In tal modo sarà possibile evitare il rischio - allorquando, per esempio, si ricercano delle sentenze su di una certa materia - di non tenere conto della necessità di utilizzare altri termini, aventi lo stesso significato di quello usato. Il risultato della ricerca sarà dunque arricchito dai suggerimenti ricevuti grazie alla consultazione di questa sorta di dizionario dei sinonimi creato dagli stessi utilizzatori a loro insaputa.

In breve: un sistema come quello che si è appena descritto dovrebbe costituire la base indispensabile di ogni operazione tendente a consolidare(31) e a riorganizzare i testi in vigore(32).
 

 
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 (25) In un articolo pubblicato nel 1949 su di una rivista giuridica degli Stati Uniti il giurista americano Lee Loevinger designava con la parola jurimetrics (jurimetria) una nuova branca degli studi giuridici: quella che ha ad oggetto l'impiego dei computers nello studio e nell'applicazione del diritto. In Italia Vittorio Frosini pubblica nel 1968 un volume dal titolo Cibernetica, diritto e società. Lo stesso anno Mario G. Losano, tratta della materia nella sua opera Nuovi sviluppi della sociologia del diritto. Questa nuova disciplina, chiamata in un primo momento giuscibernetica, prende in seguito il nome di informatica giuridica. Sul tema cfr. in particolare Losano, Giuscibernetica, Torino, 1969; Idem, Corso di informatica giuridica, Milano, 1981; Idem, Informatica per le scienze sociali, Torino, 1985; Idem, Il diritto privato dell'informatica, Torino, 1986; Idem, Il diritto pubblico dell'informatica, Torino, 1986; Biagioli, Lezioni di informatica giuridica, Firenze, 1980; Giannantonio, Introduzione all'informatica giuridica, Milano, 1984; Borruso, Computer e diritto, Milano, 1988; Ferri, Giacobbe e Taddei Elmi, Informatica e ordinamento giuridico, Milano, 1988; Frosini, Informatica, diritto e società, Milano, 1988; Caridi, Metodologia e tecniche dell'informatica giuridica, Milano, 1989; Traversi, Il diritto dell'informatica, Milano, 1990; Alpa, L'applicazione delle tecnologie informatiche nel campo del diritto, in Dir. informazione e informatica, 1996, p. 515 ss.; Borruso, Informatica giuridica, cit., p. 640 ss.; Baldini, Guidotti e Sartor, Manuale di informatica giuridica, Bologna, 1997, passim; Oberto, Appunti per un corso di informatica giuridica (A.A. 1998/99), dal 23 gennaio 1999 al seguente sito web: <https://www.giacomooberto.com/appunti/indice.htm>.
Per la Francia cfr. Barbet, op. cit., p. 229 ss.

(26) Da qualche anno è disponibile una versione semplificata di questo programma, realizzata dal C.E.D. Si tratta del programma chiamato Easy Find, perfettamente integrato nell'ambiente Windows (per le informazioni relative al downloading del software, così come alle modalità d'accesso alle banche dati del C.E.D., cfr. la pagina web del Ministero della giustizia al sito: <http://www.giustizia.it/009/09_sub-h.htm>).

(27) Cfr. Novelli e Giannantonio, Manuale per la ricerca elettronica dei documenti giuridici - Sistema Italgiure, Milano, 1982; Giannantonio, Diffusion of Legal Data in the Italgiure System: the Foreign User and the Non Legal User, in Informatica e diritto, 1983, p. 97 ss.; Fanelli e Giannantonio (a cura di), L'informatica giurica e il Ced della Corte di Cassazione, Atti del convegno dell'Università degli studi di Roma La Sapienza, 27-29 novembre 1991, Milano, 1992; Ciampi, La ricerca "concettuale" e quella "testuale" nella documentazione giuridica automatica: un antico problema, in Informatica e diritto, 1992, p. 35 ss.; G. Ferrari, Problemi di comprensione del testo mediante calcolatori, ibidem, 1993, p. 185 ss.; Pascuzzi, Cyberdiritto, Bologna, 1995, p. 89 ss.; Borruso, Informatica giuridica, cit., p. 640 ss. (p. 653 ss. sull'informatica giuridica documentaria); Tarantino, Elementi di informatica giuridica, con giurisprudenza e glossario a cura di R.G. Rodio, Milano, 1998, p. 38 ss., 123 ss.; Baldini, Guidotti e Sartor, op. cit., p. 263 ss.; Oberto, Appunti per un corso di informatica giuridica (A.A. 1998/99), cit., Sez. III.

Sui problemi posti a livello metodologico dalla diffusione, grazie agli strumenti dell'informatica, delle massime di giurisprudenza e degli abstracts dottrinali cfr. Chiarloni, Giurisprudenza e dottrina nell'era della rivoluzione informatica (note sui sistemi di documentazione), in Riv. dir. proc., 1992, p. 590 ss.; Bin, Il precedente giudiziario, Padova, 1995, passim.

(28) Cfr. infra, n. 7.

(29) Si riportano di seguito le informazioni sul matematico George Boole tratte dall'enciclopedia Microsoft Encarta (Copyright 1994 Microsoft Corporation. Copyright 1994 Funk & Wagnall's Corporation): "Boole, George (1815-1864), British mathematician and logician, who developed Boolean algebra. Largely self-educated, in 1849 Boole was appointed professor of mathematics at Queen's College (now University College) in Cork, Ireland. In 1854, in An Investigation of the Laws of Thought, Boole described an algebraic system that later became known as Boolean algebra. In Boolean algebra, logical propositions are denoted by symbols and can be acted on by abstract mathematical operators that correspond to the laws of logic. Boolean algebra is of prime importance to the study of pure mathematics and to the design of modern computers".

(30) Su questa particolarità del sistema Italgiure-Find cfr. Borruso, La legge, il giudice e il computer, in Informatica e attività giuridica, Atti del 5° Congresso Internazionale, a cura di Fanelli e Giannantonio, cit., p. 64 ss.; Idem, L'informatica al servizio della didattica giuridica, in Didattica giuridica e informatica (a cura di Caridi), Milano, 1993, p. 60 ss.; Alpa, L'applicazione delle tecnologie informatiche nel campo del diritto, cit., p. 518 ss.; Oberto, Appunti per un corso di informatica giuridica (A.A. 1998/99), cit., Sez. III, § 13.5.

(31) Della necessità di un lavoro di "risanamento" della legislazione parla Raveraira, Applicazione e fattibilità legislativa, in Applicazione e tecnica legislativa. Atti del convegno. Bologna, 9-10 maggio 1997, cit., p. 250.

(32) Pattaro, op. cit., p. 98, auspica la creazione di una banca dati contenente tutti i testi promulgati dal 1861, al fine di poterli trattare secondo i criteri della legistica e della legimatica, quale passo propedeutico alla consolidazione, settore per settore, della legislazione.

 
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